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Peter Maag (1919-2001)

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                                                             Peter Maag 1919-2001

 

Il 16 aprile 2001 si spegneva a Verona, all´età di 82 anni, Peter Maag, uno tra i più interessanti direttori d´orchestra del secondo Novecento. Nato a St Gallen in Svizzera il 10 maggio 1919, figlio di un teologo di fama e di una violinista, studiò teologia e filosofia con Karl Barth dedicandosi parallelamente ad una solida formazione musicale. Allievo del pianista e compositore Czeslaw Marek, frequentò corsi di perfezionamento tenuti dal grande Alfred Cortot, ma presto rivelò interesse per la direzione d´orchestra. A diciannove anni fu assistente di Arturo Toscanini al Festival di Luzern per la preparazione della Messa di Requiem di Verdi. Ma sarebbe stato Wilhelm Furtwängler, dopo averlo diretto nel quarto concerto di Beethoven, a consigliargli la scelta del podio.

Seguendo i consigli del direttore tedesco, iniziò la carriera come Korrepetiteur e poi come Kapellmeister nel teatro di Biel - Solothurn, dal 1943 al 1946, continuando ad essere assistente di Furtwängler e successivamente di Ernest Ansermet all´Orchestre de la Suisse Romande.

Dal 1952 al 1955 arrivò il  primo incarico importante di Erst Kapellmeister al teatro di Düsseldorf. Successivamente fu nominato Generalmusikdirektor dell´Oper der Stadt Bonn, incarico che tenne per quattro anni e poi il debutto al Covent Garden con Die Zauberflöte, nel 1959, a Glyndebourne con Le Nozze di Figaro e nel 1962 al Lyric Opera di Chicago con  Così fan tutte. Fu proprio il repertorio mozartiano quello in cui Peter Maag si costruì rapidamente una fama internazionale come interprete tra i più accreditati della sua epoca. Dopo i veloci successi celebrati nei teatri più prestigiosi  decise di dedicarsi intensamente agli studi filosofici e religiosi abbandonando l’attività artistica.

I due anni di assenza dalle scene furono segnati profondamente dall’esperienza spirituale tra i monaci ortodossi del Monte Athos e poi da quella vissuta in India, in un monastero buddhista.

L’attività artistica riprese nel 1964 in qualità di direttore stabile alla Volksoper di Vienna. Da allora in poi, Maag lavorò con tutti i maggiori teatri d´opera del mondo, tra cui la Scala (debutto operistico nel 1969 con la Manon di Massenet con Mirella Freni e Luciano Pavarotti) e il Metropolitan, dove esordì il 23 dicembre 1972 dirigendo il Don Giovanni. Nel teatro newyorkese diresse anche Zauberflöte, Traviata, Falstaff e Norma, per un totale di 59 recite. Nel 1972 fu direttore artistico del Teatro Regio di Parma e nel 1974 del Teatro Regio di Torino. La sua attività in Italia fu molto intensa, e in particolare con il Teatro La Fenice di Venezia, dove diresse un vastissimo repertorio sinfonico e lirico,tra cui ricordiamo Tristan und Isolde e  Die Fledermaus.Dal 1984 al 1991 fu direttore stabile a Berna e dal 1983 divenne direttore stabile dell´Orchestra da Camera di Padova, con la quale collaborò fino alla morte registrando per l´etichetta ARTS l’ integrali delle sinfonie di Beethoven e Mendelssohn.

Nel profilo artistico di Peter Maag non va trascurato il lavoro meticoloso per la formazione promozione dei giovani musicisti. Nel 1988, dopo aver diretto Trovatore al Teatro Comunale di Treviso, propose la realizzazione di un “laboratorio teatrale” per allestire opere insieme a giovani cantanti e direttori d´orchestra.

 Il progetto si chiamò La Bottega, ed ebbe inizio nel 1989 per la preparazione del Don Giovanni. Il cast vocale veniva selezionato con il Concorso di canto "Toti Dal Monte" e preparato da masterclasses vocali tenute da nomi di prestigio come Leyla Gencer e Regina Resnik.  Alle voci si affiancavano i giovani direttori, assistenti e maestri collaboratori. L’iniziativa prestigiosa  portò a breve la produzione di spettacoli di alto livello come la trilogia delle opere mozartiane, il Falstaff con la regia di Virginio Puecher, il Turco in Italia messo in scena da Ferruccio Soleri, il Rigoletto, Die Zauberflöte e la Carmen allestita da Hugo De Ana.

 

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